martedì 30 aprile 2013

Presagi inquietanti

E’ già passato un giorno e fino a quando non abbiamo incontrato la barca il viaggio era trascorso tranquillamente.
Avevo provveduto ad usare con parsimonia l’essenza di geranio tamponandomi con il fazzolettino che mi aveva donato l’elfo, mentre l’avevo cosparsa abbondantemente su Mjolnir che finalmente puzzava di selvatico un po’ meno del solito. Avevo inoltre acceso una delle candele dell’elfo e fino ad ora gli insetti ci avevano lasciato cortesemente in pace.
Poi trovammo la barca arenata su di un atollo fangoso e decidemmo di esplorarla.
La barchetta, grande più o meno come la nostra, era vuota salvo per alcuni sacchi di provviste e pareva essere li solo da un paio di giorni.
Chi mai avrebbe abbandonato una barca ancora buona nel mezzo della palude?
La risposta si trovava sepolta sotto una coperta a prua dove trovammo i resti smozzicati di una gamba umana, probabilmente quello che restava del proprietario dell’imbarcazione.

Lacrima.

giovedì 25 aprile 2013

Il barcaiolo delle paludi

Il mattino successivo, dopo aver cambiato le fasciature all’inquisitore Osric iniziammo la ricerca di Jekil Sulfmund.
Bastò civettare un poco con alcune comari per farci indicare esattamente quale fosse la casa di Jekil nel quartiere appena oltre le porte della città.
Jekil Sulfmund abitava in un quartiere di case di legno dai tetti di paglia che si trovava appena al di fuori di Marieburg e sarebbe stato anche un luogo carino se non si fosse trovato proprio ai margini delle paludi.
Le comari mi avevano informato con dovizia di particolari, immagino molti dei quali inventati, su quanto quell’uomo fosse un barcaiolo estremamente infido e disonesto, pertanto arrivai da lui minacciosa e preparata ad infondere in lui ogni sacro terrore di Sigmar in nome della mia causa.
Fra urla, anatemi e imprecazioni riuscii a spuntare solo 6 scellini d’argento per il viaggio e in aggiunta ricevetti anche una guida alla sopravvivenza nelle paludi.
Dopo che il barcaiolo si fu assicurato che avessimo cibo e acqua a sufficienza per la spedizione iniziò a scortarci verso le paludi. Ci comunicò un piccolo dettaglio che Osric aveva omesso:
Sarebbero stati necessari tre giorni per arrivare al luogo dove il barcaiolo aveva condotto Osric 7 anni fa.

mercoledì 24 aprile 2013

portare ordine nella vita di un nano

Marieburg, pomeriggio.
 
Quando arrivammo dal fabbro dove lavorava Ciacco scoprimmo che il Nano si stava già scavano la fossa da solo. Il fabbro lo stava insultando per un lavoro di pessima lavorazione del ferro che avrebbe dovuto essere una ringhiera, ma pareva più una deforme progenie del caos nata dal metallo.
Così quando informai il fabbro che ero venuta a recuperare il nano per dargli la giusta punizione che un eretico, un bestemmiatore e un infame come lui merita egli fu più che lieto di cacciare quel nuovo apprendista senza dovergli pagare alcunché di salario.

Dal canto suo Ciacco invece era molto triste e arrabbiato perché lo avevamo prelevato per ora di pranzo quando per tutto il pomeriggio non avevamo nulla da fare salvo comprare un po’ di cibo per il viaggio.
La prossima volta il nano impara ad aiutare due povere ragazze nella loro indagine invece di andare in giro a bighellonare o cercare di far soldi che dir si voglia.
 
Lacrima

martedì 23 aprile 2013

In cerca di ricompense


Marieburg, pomeriggio.

Il viaggio nel quartiere elfo fu molto proficuo (N.d.A. per quanto nel racconto questa parte sia stata glissata l’interpretazione è stato un vero spasso), ora sono in possesso oltre che di una corazza in cuoio, cedutami come anticipo per i servigi resi al commerciante di stoffe del quartiere elfico, anche di un profumo al geranio e di un fazzoletto di seta oltre ad alcune candele di citronella che dovrebbero essermi molto utili per evitare le attenzioni degli sgraditi insetti delle paludi.
La cosa importante è comunque che ora sono in possesso di una lettera del tempio di Sigmar (scritta di suo pugno dall’elfo) con la quale Ciacco il Rosso viene additato come un impenitente bestemmiatore e con essa saldamente in mano sto per andare a fare giustizia.
Questo dovrebbe essere sufficiente a rovinare al nano la carriera di fabbro per sempre, per il suo bene oltre che per il nostro sarebbe ora che Ciacco capisse che se davvero è deluso al punto di ritenere di non poter più continuare la sua vita passata allora non deve poi cercare sempre di ritrovare una parvenza di normalità, sarebbe ora invece che ci desse una mano a capire quale minaccia si nasconde dietro a Conrad il ragazzo prodigio e possibilmente anche farsi ammazzare in fretta mentre ci aiuta. (N.d.A. mi mette tristezza uno sventratore che decide di provare a rifarsi una vita facendo il fabbro)
Il mercante di vestiti elfo potrebbe anche starmi simpatico se solo non avesse proposto di spruzzare sopra la lettera che gli ho chiesto di falsificare del profumo.
Lacrima

lunedì 22 aprile 2013

Osric ferito


Marieburg, pomeriggio.

Mentre l’uomo cercava inutilmente e stupidamente di sottrarsi alle mie amorevoli cure, a suo dire avrei dovuto lasciarlo andare al creatore piuttosto che costringerlo a continuare una vita di tradimenti e ingiurie, trovò comunque il fiato per raccontarci gli accadimenti degli ultimi giorni.
Oltre a ciò che già sapevo venne fuori che Helmut, il priore del tempio di Sigmar, lo aveva accusato pubblicamente di essere un criminale per non aver voluto riconoscere l’autenticità di Conrad quale prescelto e lo aveva fatto aggredire accusandolo di aver attentato alla vita del ragazzo, un piccolo dettaglio che per quanto trascurabile era in effetti vero.
Conrad neonato era stato recuperato da Osric mentre tentava di fermare un rito di alcuni Cultisti del caos che volevano offrirlo al loro dio blasfemo. Lo scontro era avvenuto in alcune rovine fra le paludi a nord e Osric era convinto di aver salvato una vittima sacrificale e lo aveva affidato in custodia temporaneamente al tempio di Shallya. La cosa per lui era finita li e non aveva mai appreso che il bambino non era mai stato riconsegnato ai Sigmariti dopo lo svezzamento.
Solo di recente aveva scoperto la verità sul ragazzo e di come fosse in grado di sviare le menti delle persone grazie ai suoi poteri perniciosi.
Lo aggiornammo quindi sugli ultimi dettagli riguardanti Maida Widman e e ci disse che anche se Lutzen e Helmut dovevano pagare per i misfatti commessi, avremmo dovuto andarci senza eccessivo zelo per evitare ulteriori tensioni fra la città di Marieburg e il resto dell’impero. Un nodo un pelino troppo stretto di una fasciatura diede la misura di tutto il mio disappunto.
Prima che ci accomiatassimo Osric lasciò una pistola al cacciatore di streghe e ci consigliò di cercare Jekil Sulfmund, l’uomo che sette anni fa lo aveva accompagnato alle rovine e farci guidare fin la, forse, in quel luogo che a suo tempo non era stato esplorato nella troppa fretta di estirpare il culto, si nascondeva anche qualche risposta alla strana origine di Conrad.
Lasciai Osric promettendo che la sera sarei tornata a medicargli le fasciature, cosa che lui non accolse con la riconoscenza che mi sarei aspettata. Il cacciatore di streghe che ci aveva accompagnato decise di restare con Osric e ci consigliò di andare dall’elfo a raccontargli quello che sappiamo, forse lui può esserci d’aiuto dandoci qualcosa che serva nelle paludi.
Lacrima

domenica 21 aprile 2013

Il dreaming lotus


Marieburg, metà mattino

Una volta ricongiunti con il cacciatore di streghe ci recammo al Dreaming Lotus, dove dovemmo insistere parecchio per entrare sebbene avessimo un lasciapassare, il luogo doveva avere una reputazione peggiore di quella che ero stata portata a immaginare.
Dentro il Dreaming Lotus vi era un fastidioso arabo che continuò a seccare Mjolnir credendosi un gran fusto (N.d.A. piuttosto era il master ad essere veramente fastidioso) mentre cercavamo di ottenere indicazioni da una cameriera.
Ho così scoperto che anche una semplice indicazione al Dreaming Lotus costa almeno uno scellino d’argento. Il locale era inoltre saturo del fumo dell’oppio e di chissà quali altre sostanze diaboli che annebbiavano il cervello. Io purtroppo stono stata obbligata a farne uso in passato mentre venivo presa contro il mio volere e in parte ne sono assuefatta ma per Mjolnir l’esperienza fu nuova e cominciò ad ondeggiare come ubriaca.
Non potevo lasciare la mia accompagnatrice in quello stato così le rifilai un pizzicotto all’altezza della clavicola dove si trova un nervo molto sensibile facendola subito rinsavire. Poco dopo un trattamento simile venne riservato al polso di un avventore strafatto che allungò troppo le mani nella mia direzione (N.d.A. lo confesso adoro quando riesco a superare i test di torturare.)
Alla fine evitando i palpeggiamenti troppo arditi e gli ubriachi distesi sul terreno riuscimmo ad arrivare ad una scaletta che dava ai privè, in uno di questi giaceva un uomo ferito e sporco che aspirava faticosamente il contenuto di un narghilè. L’uomo pareva alquanto alticcio e farfugliò stancamente di essere lui Osric il cacciatore di streghe e di quanto poco ora gli interessasse la vita.
I suo seguaci potevano anche essere fedeli ma non capivano assolutamente nulla di medicina. Non si può pensare che lasciando un uomo accoltellato in balia di se stesso a farsi di strane droghe questo possa riprendersi dalle proprie ferite.
Così fra le imprecazioni e le urla di dolore dell’uomo cominciai a prendermi cura appropriatamente delle sue ferite. E che diamine un po’ di dolore per la gloria di Sigmar dovrebbe essere solo segno di compiacimento e non essere accolto dalle proteste.
Comunque feci portare dell’acqua calda, forse un po’ troppo calda in effetti, per lavare le ferite dell’uomo e gli misi dei nuovi bendaggi puliti, fasciati molto più stretti dei precedenti. Applicai inoltre un cataplasma per cercare di fermare l’emorragia.
Pagai inoltre una moneta d’oro extra alla cameriera per assicurarmi che si prendesse cura dell’uomo in ogni modo che ritenesse opportuno anche dopo la fine della mia visita in quel luogo di perdizione.
Lacrima

sabato 20 aprile 2013

I bravacci dei vicoli

Marieburg, il giorno successivo…

Il mattino dopo io e il cacciatore di streghe decidemmo di partire alla ricerca di Osric, Mjolnir nonostante la poca simpatia che nutre per me ha comunque deciso di accompagnarmi. Ciacco Rosso invece come al solito è stato un infame e invece di darci una mano è andato a lavorare ancora dal fabbro nonostante i pessimi risultati ottenuti ieri. (N.d.A. fortuna che su facebook avevamo concordato che era meglio non dividerci) Non lo capisco proprio quel nano. Uno sventratore dovrebbe essere propenso al rischio e all’avventura nel continuo tentativo di porre fine eroicamente alla propria esistenza.
Una volta trovato Osric dovrò mettermi d’impegno per punire quel nano e fargli capire che deve smetterla di condurre un’esistenza pacifica per dedicarsi a quello che dovrebbe essere il suo unico scopo nella vita, porre termine alla sua esistenza ammazzando un troll.
Mentre il cacciatore cercava al mercato noi provammo a domandare nei vicoli del quartiere. A quanto sembra le nostere domande ebbero qualche dose di successo perché attirarono su di noi una dozzina di bravacci di strada che erano più propensi a menare le mani che a parlamentare.
Comunque il fatto che fossimo povere ragazze indifese, o meglio che io lo fossi, Mjolnir con il suo martello a due mani e un metro e 78 di altezza non pareva assolutamente indifesa, ci permise di riuscire a discutere comunque con quegli uomini.
Venimmo così a sapere che loro erano i gregari di Osric e lo stavano proteggendo perché i Sigmariti della città lo avevano attaccato affermando che era un assassino prezzolato mandato ad uccidere il prescelto di Sigmar.
Osric era stato ferito e si trovava al Dreaming Lotus. Non voglio neanche immaginare di cosa si commerci in un locale chiamato come una varietà di loto nero. Mentre quegli uomini ci guidavano verso tale locale, prima di riprendere la loro copertura di sfaccendati al mercato, raccontai loro della badessa di Shallya e dell’ingiusto trattamento che aveva ricevuto lasciandola a morire di fame in una gabbia e li pregai di provare ad aiutarla. Avevo lasciato alla donna un minimo di acqua e cibo perché tirasse avanti ancora per un po’ ma se non si trovava una soluzione in fretta la sacerdotessa sarebbe morta di inedia mente una volta libera la donna poteva essere una preziosa alleata per la nostra causa.
Lacrima

giovedì 18 aprile 2013

Riflessioni a tarda notte


Marieburg, tarda notte, due giorni prima dell’acquisto del mio vestito…
Sulla via del ritorno venimmo attaccati da degli ignobili halfling che mi sorpresero facendo leva sulla mia titubanza ad aggredire i semplici monellacci di strada per cui si spacciavano. Quando li ebbi fra le grinfie spaccai di netto la testa a due di loro (in realtà uno venne ucciso da Mjiolnir o Ciacco non ricordo bene era tardi ed ero stanca) e mandai il terzo a correre a gambe levate.
Tornata alla taverna ebbi una lunga discussione con l’inquisitore mentre i miei colleghi sbronzi andavano a dormire. Dovevo tirare le fila del discorso con qualcuno che avesse un minimo di esperienza in materia, infondo io sono solo un’umile conversa che non ha raggiunto il grado di iniziata.
Conrad era stato recuperato dalle grinfie di un culto del caos e affidato alle Shallite. Queste a causa della sua influenza non l’avevano mai restituito ai cacciatori di streghe ma l’avevano nascosto. Il ragazzo era poi riapparso come un prescelto di Sigmar mostrando una cometa a due code che prima non aveva mai avuto e anche il sommo sacerdote del tempio di Sigmar era caduto sotto la sua influenza. La somma sacerdotessa del tempio di Shallya che non era caduta sotto l’influsso di Conrad era stata rimossa accusandola di stregoneria e raccontando a noi una menzogna. Rimaneva da capire il ruolo di Osric in tutto questo e perché non vi fosse stata nessuna voce di un secondo cacciatore di streghe in città.
L’inquisitore che non conosceva tutta la storia aveva creduto di dover dare la caccia ad uno stregone a piede libero. Ancora l’uomo però non sembrava fidarsi del tutto di me visto che continuò a non volermi dare il suo nome anche se acconsentì ad accompagnarmi in cerca di Osric. Ritenne inoltre che sarebbe stata una buona cosa se il giorno successivo fossimo andati a parlare anche con l’elfo.
Avevamo ormai fatto veramente tardi, ma decisi comunque di inginocchiarmi, sciogliermi dalle vesti, pregare e percuotermi con lo staffile, prima di cercare di riposare almeno un poco anche se stava per giungere l’alba (N.d.A. qualcuno per caso pensava che Lacrima rischiasse di rovinarsi un vestito fustigandosi?). Dopo gli ultimi accadimenti mi occorreva molta penitenza e preghiera per rimanere salda nelle mie disposizioni e nulla è chiarificante per la mente e l’animo umano come il feroce morso della sferza sulla pelle.
Lacrima

mercoledì 17 aprile 2013

La prigioniera nella gabbia


Marieburg, tarda notte, due giorni prima dell’acquisto del mio vestito…
Ciacco lo sventratore sarà anche un po’ duro di zucca come tutti i nani, però decisamente ha una vista estremamente acuta. Lui non ci aveva detto nulla, ma durante il percorso che ci aveva portato al tempio di Morr e che si trova vicino a quello di Sigmar aveva scorto l’ingresso posteriore al giardino del tempio e così si offrì di guidarci fino all’entrata, o meglio attraverso lo stretto vicolo che portava al giardino. Mi domando se abbia mai pensato di dedicarsi alla caccia. In effetti per il nano morire incornato da un cervo o sbranato da un orso potrebbe essere comunque un buon modo per porre fine alla sua miserabile vita.
Il sacerdote di Morr era stato fin troppo compiacente nel descrivere quello che era un campo non recintato al crocevia fra due strade che dava le spalle al tempio come un giardino. Piazzola sarebbe stato un termine più appropriato.
A centro dello spiazzo si trovava una gabbia lordata di immondizia e cibo andato a male, debolmente illuminata da una torcia.
Prima che potessimo avvicinarci la ronda decise di fare la sua comparsa ma fortunatamente si trattava di uomini ottusi e prezzolati. Mostrai loro il mio simbolo di iniziata Sigmarita e dissi che ero stata mandata a controllare la strega, i due che mi seguivano erano una scorta. Soddisfatta la guardia se ne andò e ci lasciò in pace.
Potei finalmente appropinquarmi alla gabbia in cui si trovava la strega. Pareva alquanto inoffensiva e quanto mai prossima a tirare gli ultimi. Personalmente però non avrei mai lasciato una strega a morire di stenti in una gabbia lasciandole il tempo di maledire tutta la città per quanto non abbia nulla di contrario ad una morte così atroce. Una strega doveva morire nelle fiamme per essere purificata dalla perfida influenza del caos e in fretta per non poter lanciare sortilegi che in punto di morte sono ancora più tremendi.
O Helmut, il priore del tempio di Sigmar, è ancora più stolto di quello che pensavo, o qui per l’ennesima volta da quando sono entrata in questa città mi si stanno raccontando menzogne.
Nonostante io odi essere gentile con una strega decisi di porgere un po’ d’acqua alla donna, altrimenti rischiavo di non ottenere alcuna risposta.
La donna era effettivamente Maida Widman la matriarca del tempio di Shallya e sostenne in ogni maniera di non essere una strega, arrivando alla fine a convincere anche me. Conrad era un orfano recuperato da Osric da un culto del caos. Maida Widman credeva che fosse stato riconsegnato ai Sigmariti e non pensava che il tradimento di Lutzen fosse cominciato sette anni fa. Dovendo credere alla donna, Lutzen e Helmut erano caduti vittima della stregoneria di Conrad e lo avevano incoronato erede di Sigmar mettendolo in viaggio già da una settimana assieme alla peggiore feccia di Marieburg. Maida Widman non sapeva che Osric fosse in città e convenne che era una buona idea cercarlo.
Mentre già meditavo tremenda vendetta la donna mi chiese di risparmiare gli due sventurati sciocchi che avevano causato tutto questo caos, ma per quanto mi riguarda voglio assicurarmi come minimo che girino per la città degli splendori e del commercio vestiti di sacco e con il campo coperto di cenere.
Prima di accomiatarmi dalla donna le lasciai le mie provviste e il resto dell’acqua, promettendole che saremmo tornati a riprenderla appena escogitato un modo sicuro di farla uscire dalla gabbia
Decisamente questa è una città infida e contaminata dal caos che meriterebbe di essere bruciata pietra su pietra, ma per ora dovrò accontentarmi di incendiare solo una taverna.
Lacrima

domenica 14 aprile 2013

Il tempio di Morr

Marieburg, sera, tre giorni prima dell’acquisto del mio vestito…
Dopo l’ennesima volta in cui mi annuncio in un tempio come una supplice che vorrebbe fare qualcosa per sanare il caos creato in città dai Sigmariti comincio ad avere un po’ di stizza, soprattutto perché la mia affermazione si dimostra ogni giorno più vera.
Il tempio di Morr probabilmente è un luogo splendido però non posso dire di averne visto che una minima parte mentre vagavamo nei corridoi immersi nell’oscurità. Ciacco dal maldestro che è non riesce ad evitare di inciampare in qualche lastra non meglio identificata, forse una tomba.
Se non altro il sacerdote di Morr che ci fa da guida è un uomo comprensivo e con lui posso finalmente evitare di nascondere la mia vera fede con il timore di essere tacciata come eretica e ammettere la parte da me compiuta nella morte di Hildebrad.
Riassumo brevemente gli accadimenti del giorno precedente e la mia insoddisfazione di non aver avuto dalla Reverenda madre di Shallya alcun aiuto, alla faccia della misericordia della loro patrona, non che i miei dubbi sulla morte per infarto della loro precedente madre superiora. Da quando in qua una sorella Shallita muore di malattia?
Ribadisco inoltre la mia profonda convinzione che la cometa a due code non sia un simbolo di Sigmar ma un segno demoniaco, accolta per la prima volta da quando cerco di spiegare questa verità elementare da un cenno di assenso.
Il sacerdote di Morr stranamente è molto loquace e ci spiega come effettivamente la vecchia madre del culto di Shallya non sia morta d’infarto ma bensì sia stata accusata di stregoneria e portata nel tempio di Sigmar. Deve essere stato questo fatto a creare le voci di uno stregone di cui ci parlava il cacciatore di streghe.
Riguardo a Conrad il sacerdote afferma che il modo migliore per trovare informazioni sul ragazzo è sicuramente di cercare Osric, un vecchio cacciatore di streghe che dovrebbe attualmente trovarsi in città e che sette anni fa fu il responsabile della cattura di Conrad in fasce.
Nell’accomiatarsi da noi il sacerdote è stato fin troppo amichevole e ho dovuto scostare a forza da me la sua presenza importuna.
Dopo essere uscita dal tempio mi sono accorta di avere un bigliettino in tasca, il che spiegherebbe la tanta esuberanza del sacerdote. L’uomo mi raccomandava di visitare il giardino del tempio. Beh avrebbe potuto suggerirmelo anche a voce senza abbracciarmi e palparmi le natiche.
Rimarrebbe ancora da visitare il tempio del dio del mare e del commercio, ma la quantità di oro che sarebbe necessaria per visitare il luogo mi fa dubitare della bontà di una tale visita (n.d.a. caduta di stile impressionante del master che si è lasciato subito dopo sfuggire che il tempio del dio del mare non era neppure dettagliato nell’avventura).
Lacrima

giovedì 11 aprile 2013

La sera alla taverna

Dopo essermi accomiatata dalla madre tornai alla taverna assieme con il nano, che ancora stava meditando sul modo migliore di incendiare la taverna del porto.
Ritornati finalmente incontrammo Mjolnir. Devo dire che dopo il pomeriggio passato con il nano e la suprema sacerdotessa di Shallya sono quasi contenta della vista di quella semplice per quanto rozza guerriera.
Mjolnir aveva cercato un lavoro come conciatrice senza molto successo, ma aveva invece trovato modo di esibirsi in strada come cantastorie e raccogliere alcune voci e un po’ di denaro. Ha così scoperto che Conrad, l’eletto di Sigmar, sarebbe partito nella sua crociata accompagnato da gente armata e alcuni sostengono che molti dei partecipanti potrebbero essere furfanti. Come pensavo difficilmente può venire qualcosa di buono da un branco di Marieburghesi in armi, e anche in caso contrario dubito che possano aspettarsi di essere accolti a braccia aperte ad Altdorf nel cuore dell’impero dopo lo scisma avvenuto con il precedente imperatore.
Ai miei occhi la faccenda dell’eletto diventa ogni ora che passa sempre più una truffa, dovrò parlarne con il cacciatore di streghe e con l’elfo.
Il parlare del cacciatore mi ricorda che passando un’intera giornata a cerare notizie su Conrad mi sono completamente dimenticata dell’altro problema, ovvero il fattucchiere.
Pero ora penso che aiuterò il nano a trovare una morte gloriosa nel dar fuoco a questa taverna e per il suo bene forse mi converrebbe assicurarmi che lui non sopravviva al rogo, per non rischiare che incorra ancora in più cocenti e brucianti delusioni nel corso del resto della sua breve e sfortunata vita.
Se voglio diventare la mano sinistra di Sigmar questo incendio potrebbe essere un ottimo inizio, se fosse per me metterei a ferro e fuoco questa intera città di eretici e scismatici, ma incendiare anche solo un postribolo, covo di ladri e mercanti di porto, è comunque meglio di niente.
Infine ci serve anche un piano per visitare la città di Marieburg, chiaramente mischiarsi alla folla e gironzolare a caso fino ad ora non è servito a molto, forse potrebbe essere una buona idea seguire il ragazzo, ma prima voglio attendere le mie nuove vesti.

mercoledì 10 aprile 2013

La reverenda madre Lutzen

Quando finalmente Lutzen, la madre superiora del tempio di Shallya,  si decise ad accogliermi si disse molto stupita che una discepola di Sigmar venisse al suo tempio in cerca di un consulto.
Per l’ennesima volta in questa città di miscredenti spiegai tristemente di essere un’eretica e che il mio sangue mi portava purtroppo ad agire in modi sconsiderati rispetto all’ortodossia del mio culto. La madre, da degna figlia di questa città dannata, non pareva essere dispiaciuta per la mia eresia, quasi la considerasse una benedizione rispetto all’atteggiamento del clero pusillanime.
L’incontro fu lungo e abbastanza tedioso (n.d.a. fondamentalmente perché il master si dilunga eccessivamente su dettagli noiosi e triviali). La donna mi informò fra le altr cose di cui non ero interessata che la reverenda madre precedente era morta di infarto l’anno prima, dettaglio che mi parve alquanto strano trattandosi di un tempio devoto alla dea della vita e della guarigione.
Fra i vari dettagli inutili sulla formazione del povero Conrad di cui venni inondata emerse chiaramente ancora una volta la capacità del ragazzo di farsi ben volere da tutti. Gli ulteriori dettagli forniti dalla madre mi fanno sempre più pensare a un qualche tipo di stregoneria o fattura che non a una semplice indole cortese del ragazzo, e chiaramente la madre ne era vittima.
L’orfano alla nascita non aveva nessuna cometa sul petto, questa sarebbe misteriosamente apparsa solo dopo lo scontro che aveva avuto con i cultisti di Nurgle, cultisti che nessuno aveva mai visto e che erano stati prudentemente già cremati da un pezzo.
Il fatto che si fosse difeso con un martello dall’aggressione invece era abbastanza semplice da spiegare e non pareva essere assolutamente un segno divino, Conrad era stato l’apprendista di un fabbro.
Un dettaglio strano che mi venne riferito fu che il ragazzo doveva essere affidato ai Sigmariti, ma Lutzen, che al tempo era solo una consorella, non aveva avuto il cuore di consegnarlo al culto imperiale e a metà cammino il bambino era stato riportato indietro. Volkmar non aveva tentato di rapire il ragazzo come invece raccontavano le voci di strada. Il ragazzo avrebbe dovuto essergli affidato dalle stesse sorelle quattro anni prima. Il motivo di tale decisione è morto assieme alla vecchia madre superiora un anno fa.
Lacrima

lunedì 8 aprile 2013

Il tempio di Shallya

 Cercai di trovare il tempio di Shallya nella speranza di avere delle risposte ad alcuni interrogativi emersi dall’incontro col proprietario delle bancarelle, ma come mio solito mi persi nelle viuzze di questa intricata città fluviale e invece che nel quartiere dei templi mi ritrovai al porto dove incontrai Ciacco il nano intento ad osservare una bettola. Certo un nano sventratore con la sua barba tinta di arancione non è esattamente un osservatore discreto che passa inosservato. Pare che Ciacco abbia accettato di dare fuoco a quel locale per conto del locandiere da cui pernottiamo.
Questo fatto ha fugato ogni mio dubbio sul fatto che il luogo in cui sfortunatamente mi trovo non è e non sarà mai una città onesta. Tutto sommato dallo scisma con Marieburg l’impero ha perso molto dal punto di vista economico ma ha invece perso poco, anzi pochissimo, dal punto di vista morale. Chiaramente anche questa è una punizione di Sigmar per i miei tanti peccati, ma come in tutte le altre che mi ha riservato fin ora, in essa c'è la promessa di poter fortificare il mio spirito.
Con un po’ di moine, una promessa di aiuto e la velata minaccia di rivelare i suoi loschi traffici con il locandiere convinsi Ciacco ad accompagnarmi al tempio, ma siccome non volle cedere l'arma al portinaio dell'edificio di culto, dovette aspettarmi fuori.
È ormai un’ora che attendo segregata in questa spoglia anticamera che la madre sia pronta per accogliermi e parlarmi. Nel frattempo lontano dal mio occhio vigile chissà cosa sta combinando Mjolnir…
Lacrima
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domenica 7 aprile 2013

Il venditore di reliquie

La mattina dopo il nano si è alzato di buon mattino nonostante la sbronza, pagando solo la metà del conto. Incavolata nera sono andata dal fabbro dove lavora e gli ho estorto il denaro che mancava all’oste impersonando la parte della povera ragazza circuita e imbrogliata dal nano malefico.

Dopo aver saldato il conto del taverniere con i soldi del nano io e Mjolnir torniamo al tempio e per strada facciamo domande, vengo così a sapere che sembra che Volmark fosse a conoscenza dell’esistenza del prescelto di Sigmar e lo avesse rapito temendo che potesse destabilizzare la sua carica, solo che di recente Conrad sarebbe stato liberato da dei devoti che lo avevano a cuore.
Arrivati al tempio io le la normanna ci siamo separati, io avrei lavorato come conversa e lei avrebbe cercato qualcosa nel distretto dei conciatori, mentre io mi dedicavo alla mia attività nelle cucine.
Lavorando nelle cucine del tempio sono ventura a conoscenza dell’esistenza di un venditore di reliquie del giovane Conrad. Incredibile, così pochi giorni dalla manifestazione del ragazzo e già viene trattato come un santo vivente. Pensavo che le reliquie fossero false ma mi sbagliavo ed era impressionate la quantità di persone che si trovava nei pressi della bancarella per acquistare qualcosa appartenuto al prescelto di Sigmar. Se si doveva credere alle farneticazioni dei semplici quel ragazzo aveva più seguito di quello avuto da Valten. Solo che Valten era stato un vero eroe, questo ragazzino prevedo che risulterà nel migliore dei casi stregato.
Dopo aver infuso nel proprietario della bancarella un po’ del sacro timore di Sigmar ho raccolto per la “modica cifra” di alcune corone un dente da latte, un talismano e una veste del ragazzo, la veste stracciata che aveva indossato il giorno dell’aggressione, senza testimoni e con i cadaveri convenientemente cremati, che recava inciso il simbolo di Shallya. Chiaramente era un orfano trovato abbandonato e accolto dal tempio della misericordia. Come è finito il ragazzo ad essere invischiato con i Sigmariti?

Lacrima

sabato 6 aprile 2013

Il cacciatore di streghe

La sera, mentre Mjolnir e il nano fanno a gara a chi si sbronza prima, io mi sposto ad un altro tavolo per parlare di argomenti seri con il cacciatore di streghe che è tornato alla taverna. Dalla conversazione non è emerso nulla di nuovo salvo che il ragazzo viveva nella zona. Oltre al ragazzo, il cacciatore di streghe sta cercando anche un fattucchiere e mi fa una stupida predica sul fatto che forse Hildebrad poteva essere redento dal caos... (n.d.a. mi domando se in un setting che predica “burn the witch, fear the mutant, purge the unclean” il master conosca bene il B.G.).
E pensare che io avevo parlato della sorte di Hildebrad solo perché volevo acquisire maggiore rispetto ai suoi occhi. E pensare che sebbene ormai il tocco di un uomo mi da solo ribrezzo mi ero addirittura sbottonata un bottone in più della camicetta per mettere in mostra il mio décolleté a suo beneficio.
Decisamente incontro sempre uomini pusillanimi che non prendono l'importanza di avere una fede salda ed inflessibile ne prendono la minaccia del caos abbastanza seriamente.
Per ora ho evitato di dire a quell'uomo che l’elfo con cui ava parlato alcuni giorni prima ci ha dato un lavoro, le mie precedenti esperienze con simili individui mi suggeriscono che meno si racconta loro e meglio è.
Dopo questa conversazione mi sono ritirata in camera per dare seguito al mio proposito di lavarmi e passare il sale sulle escoriazioni delle frustate, come penitenza per la frivolezza dimostrata quest’oggi.
L’esperienza è stata estremamente dolorosa, ma purificante per il mio spirito e mi assicura che le escoriazioni guariranno senza suppurare o fare infezione.
Poi sono andata a dormire in pace, senza attendere che Mjolnir con cui avrei condiviso la stanza lasciasse la sua gara di bevute. Che donna farebbe mai a gara ad ubriacarsi con un nano?
Lacrima

lunedì 1 aprile 2013

Il Bacino Pescoso

Lasciato il mercato elfico con un abito nuovo e pulito, mi sono messa alla ricerca del nano. Per quanto un pazzo che non si separa mai dalla sua ascia a due mani, alto un metro e mezzo, con la testa pelata, la barba e i pochi capelli rimasti tinti di arancione dovrebbe risaltare sembra che tutti gli abitanti così prodighi di informazioni sul migliore negozio di abiti della città non si interessino minimamente se passa in mezzo a loro uno scherzo della natura con la barba tinta.
Nel lungo cammino per ritrovare il nano (n.d.a ovvero il lungo periodo in tempo reale fra la scena con me e Mjolnir e quella dove il nano cercava un lavoro e poi restava da solo alla locanda) io le la guerriera abbiamo finito per parlare a lungo, per saturare la noia, per quanto lei non sia molto ciarliera e preferisca fare domande prive di senso su cose che dovrebbero essere ovvie, come:
“perché non hai ucciso subito chi ti ha oltraggiato?”
“perché minacci tutti quelli che non hanno paura di te?”
“perché ti fai frustare se non ha commesso alcun crimine?”
Nonostante il poco di nuovo che ho saputo di lei mi è chiaro che in realtà nel profondo entrambe condividiamo grandi oltraggi che sono stati compiuti sul nostro corpo perché siamo donne, perché vogliamo avere le nostre convinzioni.
Alla fine abbiamo trovato il nano alla taverna del “Bacino Pescoso”. Lì lo sventratore ha visto il cacciatore di streghe di cui ci parlava il mercante elfo ma non ci ha parlato, preferendo cercarsi un lavoro come fabbro, quindi non ha per noi alcuna informazione utile. Non sono convinta che per lui sia una buona idea attaccarsi ancora alla vita mondana. Ho sempre sentito dire che uno sventratore dovrebbe andare in cerca di guai, non fingere di poter vivere ancora una vita normale.
Per il giorno dopo abbiamo pianificato di mescolarci alla popolazione locale per vedere se raccogliamo qualche voce interessante.
Prese le decisioni del caso, vista la fatica per trovare il nano vado a dire al taverniere che metta tutto sul conto del tappo e che si sbrighi a portarci il pasto.
Lacrima